Sono stata a cena con un mio ex. Premetto: mi ha invitata lui. Lo ricordavo pressoché astemio ma stasera continua a ordinare vino e così, a metà del secondo, è completamente andato e attacca a raccontarmi che Faccia da culo, la sua nuova fidanzata, si concede molto di rado: è sempre stanca, si lamenta del lavoro ed è presissima dalle partite a squash con l’amica.
Mentre confessa l’inghippo si beve un altro bicchiere e si lancia in un invito da lui “per vedere le foto dell’estate”. Scusa, ribatto, “ma le foto di che? Tue e di Faccia da culo in vacanza o di lei che gioca a squash?”
Mi sembra chiaro che il ragazzo è in vena di ribattino con la ex. Io non sono contraria per definizione ai ribattini, ma dipende. In questo caso ci rinuncio: “Piuttosto me ne vado a casa a vedere le televendite dei massaggiatori elettronici per polpacci e chiappe”, mi scappa fuori.
(Così impari a ingrassare sette chili e mezzo da quando ti sei messo sul divano davanti alla tele a mangiare le crostate che Faccia da culo fa così bene, e a me erano solo menate che non sapevo cucinare!)
Queste ultime due righe le ho pensate ma le ho tenute ben chiuse dentro la bocca, che ho ancora una dignità da difendere. La dignità della cuoca mancata.